Una curiosa coincidenza interroga gli autori di una scoperta avvenuta in India qualche settimana fa: un labirinto risalente ad almeno duemila anni fa con lo stesso schema di uno inciso su una tavoletta di argilla trovata a Pylos, Grecia, risalente al 1200 a.C. Una incredibile coincidenza o la prova di un collegamento tra culture?
I labirinti sono certamente tra le strutture più enigmatiche concepite dall’umanità.
Lo schema labirintico più antico si trova in Sardegna, nella Tomba del Labirinto (Luzzanas), inciso su una roccia appartenente ad una sepoltura che secondo gli esperti risale alla 2500 a.C., epoca neolitica.
Il più noto dell’antichità è sicuramente il leggendariolabirinto di Cnosso, che secondo la mitologia greca fu fatto costruire dal Re Minosse sull’isola di Creta per rinchiudervi il mostruoso Minotauro, nato dall’unione della moglie del re, Pasifae, con un toro.
Il simbolismo e il significato dei labirinti nel mondo antico sono complessi e molteplici. Secondo lo studioso J.C. Cooper, in alcune culture asiatiche il labirinto era legato alle leggi del Karma e al ciclo del Samsara, ovvero il ciclo di nascita, morte e reincarnazione nel mondo umano. Uscire dal Samsara significava raggiungere l’illuminazione, interrompere in ciclo di rinascita, e raggiungere l’eternità.
Come spiegato da Ancient Origins, in altre culture il simbolismo è legato al superamento delle difficoltà della vita presente, una sorta di passaggio dal profano al sacro. «Il viaggio della vita attraverso le difficoltà e le illusioni del mondo porta all’illuminazione», scrive Cooper. «Entrare in un labirinto simboleggia la morte dell’individuo, mentre l’uscita equivale alla rinascita».
Recentemente, un gruppo di archeologi indiani ha scoperto un labirinto che risalirebbe al 2 mila a.C. La struttura si trova nel villaggio di Gedimedu e misura 17 metri quadrati. Come riporta Times of India, il labirinto è attualmente in fase di scavo da parte dei ricercatori del Verarajendran Archaeological and Historical Research Centre.
Gli abitanti del posto hanno eretto un tempio sopra il labirinto, ma gli archeologi sono intenzionati a chiedere il permesso di rimuoverlo per consentire ulteriori scavi e studi.
«Il labirinto mostra un percorso che parte dalla porta d’ingresso fino all’uscita. Si deve camminare attraverso la via giusta per raggiungere l’obiettivo», spiega S. Ravikumar, capo del team di ricerca. «Si ritiene che la persona capace di percorrere correttamente il percorso vedrà realizzare i suoi desideri».
A confondere le idee ai ricercatori c’è una curiosa coincidenza: il labirinto indiano mostra un percorso praticamente simile a quello trovato su una tavoletta d’argilla trovata a Pylos, Grecia, fatta risalire al 1200 a. C., uno degli schemi più antichi conosciuti.
È difficile stabilire se si tratta di una notevole coincidenza, oppure se in qualche modo la cultura greca e quella indiana siano entrate in contatto nell’antichità. Secondo alcune ipotesi, potrebbero entrambe essersi ispirate ad una cultura più antica, preesistente ad entrambe.
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