Le troppe analogie, i troppi richiami alla missione spaziale nel film Shining, sembrano tanti messaggi nascosti, che difficilmente si possono spiegare se non ipotizzando il fatto che Kubrick sia stato il regista del “film” che descriveva il finto allunaggio.
Effettivamente qualcosa non torna nell’adattamento di Kubrick del celeberrimo racconto di Stephen King. Principalmente per l’enorme sequela di “coincidenze” presentate al suo interno. L’autore, Jay Weidner, ci fornisce molti spunti e molte chiavi utili a decifrare quello che potrebbe essere, ancora prima di Eyes Wide Shut, il testamento di Stanley Kubrick più importante.
Suggerisco di guardarlo fino in fondo, senza interruzioni e con la dovuta concentrazione, prima di trarre conclusioni affrettate e bollarlo come “fantasia”.
QUI IL VIDEO SOTTOTITOLATO IN ITALIANO
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Una delle cose che più sconcerta, e che semina pesanti dubbi sulla versione ufficiale dell’allunaggio del 1969 (missione “Apollo 11”) è il “linguaggio del corpo” dei tre astronauti nel corso della conferenza stampa tenutasi al loro rientro. Invece che essere contenti per avercela fatta, invece di essere orgogliosi per avere portato a termine un’eroica impresa, le loro espressioni facciali tradiscono un certo imbarazzo. Come se non bastasse invece che restare sulla cresta dell’onda i tre abbandonarono la NASA, si ritirarono dalla scena, e ci fu anche chi cercò rifugio nell’alcool. Molto strano pensare che un eroe mondiale sprofondi nella dipendenza dall’alcool appena dopo il compimento della sua mitica impresa.
E che dire del fatto che nessuno dei tre volle giurare sulla Bibbia di essere stati realmente sul nostro satellite?
E per chi non trovasse sufficienti le stranezze delle foto e dei video provenienti dalla luna (ombre che si dispongono secondo direzioni NON parallele, strani riflessi sulle visiere degli astronauti, trasmissione di segnali troppo buona per essere vera, bollicine che si muovono come se certe sequenze fossero state riprese all’interno delle piscine in cui si esercitavano, astronauti che fanno fatica a rialzarsi quando cadono su un satellite con una forza di gravità sei volte minore di quella terrestre e c’è sempre il problema delle fasce di Van Allen, una sorta di cintura intorno alla terra satura di radiazioni, molto pericolose non solo per la salute dell’uomo, ma anche per la stabilità dell’elettronica di un eventuale astronave che vi passasse in mezzo; come mai nel 1969 il problema sarebbe stato brillantemente risolto (e come? non ci sono tracce di schermi adeguati né per la navicella né per le tute) mentre ancora adesso gli scienziati stanno studiando la questione e si chiedono come risolvere il problema dell’attraversamento di tale zona? In questo caso si potrebbe forse immaginare che i componenti elettronici miniaturizzati di oggi siano più sensibili alle radiazioni, ma il quadro complessivo non convince per niente.
Se poi aggiungiamo le fin troppe morti delle persone che non credevano alla versione ufficiale, o che denunciavano il progetto di una missione sulla luna come qualcosa di ancora irrealizzabile per tutta una serie di limiti tecnologici, i sospetti si ingrandiscono.
Detto questo passiamo alla possibile spiegazione del perché avrebbero allestito un finto allunaggio. La spiegazione più in voga è che in questa maniera gli Stati Uniti avrebbero vinto una guerra contro i loro nemici sovietici, che fino a poco tempo prima avevano avuto la supremazia spaziale. Una questione di immagine quindi, nazionale ed internazionale. Ma davvero questo potrebbe spiegare tutto?
Non credo, dal momento che l’Unione Sovietica, molto più avanti nella tecnologia spaziale, aveva quindi un ottimo team di scienziati che osservavano e valutavano i progressi degli USA, ed anche un’ottima rete di spionaggio. L’allunaggio statunitense deve essere stato sicuramente analizzato in ogni dettaglio da parte della superpotenza sovietica, ed è difficile credere che non siano riusciti a rendersi conto dei numerosi errori e delle incongruenze nei video, nelle foto, nella versione ufficiale data in pasto ai media.
La situazione è simile a quella dello sfidante di Bush alle elezioni presidenziali del 2004, che non reagì di fronte aglievidenti brogli elettorali. In quell’occasione John Kerry invece che denunciare i brogli e rivendicare il proprio posto di presidente della nazione più potente del mondo, accettò la versione ufficiale. In realtà entrambi gli sfidanti appartenevano alla stessa società segreta (Skull & Bones), società cui sono appartenuti gran parte dei presidenti degli Sati Uniti, circostanza questa che fa molto pensare. Evidentemente l’élite occulta che domina il mondo (denunciata ai tempi anche dal presidente Kennedy) aveva già deciso chi sarebbe stato il futuro presidente degli USA, ma per non rischiare aveva messo l’uno contro l’altro due personaggi che fingevano solamente di essere l’uno antagonista dell’altro.
Alla stessa maniera USA e Unione Sovietica (e al giorno d’oggi USA e Russia) pur fingendo essere avversari, erano evidentemente in una fase di cooperazione (che non si è mai interrotta). Ciò vuol dire che gli alti vertici della politica, dell’esercito, dei servizi segreti, hanno sempre condiviso informazioni tecniche, scientifiche, militari, mentre le cariche più basse delle organizzazioni civili e militari sono sempre state convinte che i rispettivi paesi fossero nemici giurati.
La controprova di quanto appena esposto è la cooperazione internazionalenelle operazioni di geoingegneria clandestina (alias scie chimiche), diffuse ubiquamente su ogni continente e su ogni terra abitata. Senza riguardo per le apparenti divisioni politiche: da Israele all’Arabia, dagli USA alla Russia, dall’Italia alla Cina, dall’Ucraina al Messico, i cieli del pianeta sono sempre più velati dalle bianche e tossiche scie che ci rubano il sole, la salute, il futuro.
Detto ciò qual è stato il vero motivo per inscenare un falso allunaggio forse non lo sapremo mai. Non sono da escludere le seguenti due ipotesi (non necessariamente in contrasto tra di loro, non necessariamente le uniche possibili):
1) Ci sono state spedizioni umane sulla Luna di cui noi non siamo stati a conoscenza, e quello che è stato fatto ed osservato in quelle circostanze non si può rivelare
2) Sul nostro satellite è presente una “base lunare” non terrestre
2) Sul nostro satellite è presente una “base lunare” non terrestre
NB: Preciso che sul web troviamo articoli che spacciano persino foto terrestri per presunte basi lunari aliene: non confondiamo l’ipotesi con la certezza. Interessante (ma non per questo sufficientemente probante) è la storia dell’hacker intrufolatosi nei computer della NASA, che afferma di avere scoperto dati su flotte galattiche terrestri.
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