IL CARTIGLIO DI KHUFU
Spinto dalle esplicite richieste di alcuni miei lettori, mi
sono deciso ad affrontare uno degli argomenti più spinosi
della cosiddetta 'archeologia misterica': l' attribuzione al
faraone Khufu della Grande Piramide di Giza. Se ho deciso di
affrontare l' argomento é perchè mi son reso conto che da
ormai oltre 30 anni continuano ad esistere due punti di vista
antitetici sul problema, anche se ormai ogni dubbio dovrebbe
esser già stato fugato.
Con buona pace degli accademici e degli egittofili
maniacalmente attaccati alla versione comune, ormai si può
affermare con certezza che la base su cui fu fatta questa
attribuzione non é altro che una mistificazione, creata dallo
staff del colonnello Vyse, e portata avanti in tempi più
recenti dallo staff responsabile degli scavi archeologici di
Giza.
Ma per capire bene bisogna fare un piccolo riassunto.
Nel 1837 il colonnello Howard Vyse riuscì a penetrare in
alcune camere nascoste (chiamate poi camere di compensazione)
della Grande Piramide, e vi 'scoprirono' delle scritte
rossastre.
Tra queste scritte vi erano vari cartigli, alcuni completi e
altri incompleti, e tra questi uno molto particolare che
costituisce il fulcro della vicenda.
Il cartiglio, ricopiato a mano da Vyse e pubblicato nel suo
resoconto delle spedizioni (esattamente alla pagina
riguardante il 27 Maggio 1837) conterrebbe secondo Vyse
stesso e tutti i suoi sostenitori, il nome KHUFU scritto in
ieratico, e sarebbe quindi la prova del fatto che fu questo
faraone a far costruire la piramide, o quantomeno che la
piramide fosse stata costruita in suo onore e quindi al suo
tempo.
Il cartiglio come pubblicato nel diario di Vyse é riportato
Fin da subito, qualcuno mosse obiezioni al fatto che questo
cartiglio si dovesse leggere KH-U-F-U perchè (per esempio
secondo Samuel Birch, eminente egittologo del British Museum,
che commentò la scoperta lo stesso anno) il fonema letto come
KH era sbagliato.
Nel XX secolo fu Zecharia Sitchin il primo a portare a galla
questo 'problema' sostenendo sia che Vyse o i suoi colleghi
Hills e Perring dipinsero a mano i cartigli, sia che il nome
non si dovesse leggere KHUFU ma RAFU.
Limitandoci a trattare solo la parte linguistica, bisogna
specificare che il disegno riportato da Vyse di fatto non
mostra assolutamente quello che é il carattere ieratico per
KH. Per due motivi:
1) per prima cosa ogni carattere ieratico é reso
fonemicamente con una lettera, e non con una sillaba. I 4
ieratici presenti nel cartiglio, nello specifico, si
leggono H – W – F – W e vanno letti da destra a sinistra.
Il disco con la macchia che si stacca dalla parte bassa e
arriva fino a circa il centro, si legge infatti H e non
KH. Per leggere KH ci sarebbe dovuto essere prima un
altro simbolo, riportato nell' immagine sotto. Gli
studiosi ci dicono che la H di quel ieratico é una H
aspirata che si scrive KH per semplicità, ma questa
spiegazione é ricorsiva, perchè basata proprio sulla
2) il cerchio con quella macchietta non corrisponde al
geroglifico che si legge KH, ma a quello che si legge RA.
Infatti quella macchia che si vede, risulta essere un
pallino tracciato al centro del cerchio, l' inchiostro
del quale sia colato verso il basso.
Questo secondo punto ci introduce a quella che é la base
della frode 'moderna' perpetrata dallo staff di Hawass.
Sappiamo che la scritta non é in egiziano geroglifico ma in
ieratico, e sappiamo che lo ieratico era un modo di scrivere
parallelo e non successivo al geroglifico; era comunque un
sistema di scrittura ad esso molto simile, come fosse una
'semplificazione' del geroglifico. Esistono varie tabelle di
comparazione dei segni ieratici con quelli geroglifici, per
In questa tabella é possibile vedere nella prima riga la
scrittura ieratica, nella seconda riga la scrittura
geroglifica corrispondente, e nella terza riga la resa
fonetica. Come si può vedere chiaramente, il geroglifico a
forma di cerchio con barre orizzontali é reso in ieratico da
un cerchio vuoto, e si legge H. A questo punto dobbiamo fare
alcune considerazioni importanti: se lo scriba avesse voluto
rendere H (o KH secondo gli egittologi) avrebbe disegnato in
ieratico un cerchio vuoto, e non un cerchio con qualcosa
dentro, come invece riportato da Vyse. Inoltre, visto che
effettivamente nel disegno di Vyse c' é qualcosa dentro il
cerchio, questo qualcosa non è assolutamente il contenuto del
geroglifico che si legge H (o KH). La differenza che passa
tra le righe orizzotali e quella macchietta é evidente.
Insomma, la questione sembrerebbe essersi arenata su queste
domande: come si legge quel cerchio con la macchia dentro? E'
lo ieratico o geroglifico per KH o no? Il disegno di Vyse é
fedele o no?
L' unica maniera per dipanare questa matassa é, e lo é sempre
stato, avere accesso a una FOTO REALE del cartiglio e non
alle riproduzioni fatte da Vyse. Ebbene, fino a pochi anni
orsono NESSUNA FOTO era mai stata rilasciata o pubblicata
ufficialmente. Lo stesso Hawass fu al centro di serie
polemiche con studiosi di archeologia alternativa (Erich Von
Daeniken, Alan Alford, Zecharia Sitchin, Robert Bauval) che
lo misero sotto accusa, sostenendo che egli sapesse bene che
il cartiglio non contiene il nome del faraone. Sitchin ebbe
con Hawass numerosi incontri, vari scambi epistolari, e
alcuni diverbi. Sitchin fu dapprima invitato da Hawass a un
tour della Grande Piramide, ma poi Hawass gli impedì di
scattare fotografie all' interno. Non solo, durante la unica
ispezione che gli fu permessa Sitchin ebbe un grave incidente
(mai chiarito) che lo costrinse a ripartire dal' Egitto.
Hawass da quel momento vietò ogni visita alla stanza
contenente il cartiglio. Fino a quando, un giorno, fu
pubblicata la PRIMA foto del cartiglio, che vediamo qui
Hawass fece pubblicare questa foto per rispondere alla
asserzione fatta da Sitchin e da alcuni altri studiosi
secondo i quali questo cartiglio fu disegnato da Vyse. Hawass
sostenne che siccome la parte terminale del cartiglio
coincide con il taglio di un altro masso, il cartiglio stesso
doveva essere stato disegnato PRIMA che questi due massi
fossero posati. Ma ciò é fasullo, il disegno potrebbe anche
essere stato volutamente fatto successivamente creando ad
arte questo particolare.
Ma torniamo al latto prettamente linguistico. Abbiamo detto
che, se scritto in ieratico, il cerchio sarebbe dovuto essere
completamente vuoto. Se scritto in semi-ieratico o in
geroglifico invece avrebbe dovuto contenere le linee
orizzontali per poter essere letto KH. Per intenderci, nei
manuali di egittologia, il cartiglio di KHUFU viene disegnato
E la figura seguente mostra il disegno fornito dallo stesso
Ora compariamo il cerchio di questa scrittura con quella di
Si nota subito che il contenuto del cerchio é assolutamente
diverso. Sitchin fa notare che secondo lui il cerchio
disegnato da Vyse é la versione semi-ieratica del geroglifico
Da questa comparazione é evidente che il simbolo centrale,
quello disegnato da Vyse, e quindi testimonianza ORIGINALE di
ciò che c' é scritto nella piramide, é più simile a RA che a
KH.
Con questo abbiamo mostrato che, quando Vyse trovò il
cartiglio, nel renderlo 'KHUFU' sbagliava assolutamente.
Ma veniamo ora alla frode MODERNA.
Ho sostenuto che Hawass o qualcuno del suo staff abbiano
volutamente manipolato l' argomento per sostenere la tesi di
Vyse sposata dagli egittologi accademici, e cioè che il
cartiglio riporti KH e non RA. Come é stata fatta questa
manipolazione? Semplicemente intervenendo direttamente sul
cartiglio della Grande Piramide!!
Per provarlo dobbiamo guardare bene la foto fornita dallo
stesso Hawass, ingrandendola per notare il cerchio in essa
Nella foto ingrandita sono stati esaltati colore e contrasto,
per evidenziare che il cerchio all' estrema destra contiene
vari segni rossi. Questa foto però, estremamente angolata,
non permette di fare grandi osservazioni... la foto a mio
avviso é stata scattata volutamente con questo angolo per
impedirne la chiara lettura.
Ma forte delle sue convinzioni, Hawass ha permesso il
rilascio di UN' ALTRA foto, scattata da Rainer Stadelmann,
uno dei massimi esperti egittologi e, neanche a farlo
apposta, suo amico e collega. La foto seguente lo ritrae all'
La nuova foto é decisiva al fine della mia indagine, e
rappresenta secondo me la prova che Hawass o qualcuno del suo
staff abbiano, in tempi relativamente recenti, manomesso il
Guardiamo il cerchio alla fine del cartiglio: esso mostra
chiaramente 3 linee orizzontali, ed é la esatta
rappresentazione del GEROGLIFICO che si legge (K)H, ed é
totalmente diversa da quella riportata da Vyse. Per
Ma allora come giustificare che il cartiglio, nella foto di
Stadelmann, contiene 3 segi IERATICI e 1 segno GEROGLIFICO?
E guardate bene il cerchio con le 3 linee orizzontali: la
linea centrale contiene un 'rigonfiamento'. Esso sembra
proprio un piccolo pallino sul quale sia stata tracciata
successivamente una linea orizzontale, come per mascherarlo o
cancellarlo!! Come mai Vyse non riportò queste 3 linee nel
suo disegno? Come mai il presunto scopritore del cartiglio ne
avrebbe riportato nei suoi diari una versione così bizzarra e
lontana da ciò che compare nella foto??
L' unica soluzione é questa: Vyse disegnò nella piramide un
cartiglio sbagliato, usando un cerchio contenente un piccolo
pallino al centro, e così lo disegnò nel suo diario. Il
cartiglio, così come scritto, si leggeva RAUFU. Decenni
dopo, in tempi relativamente recenti, qualcuno (secondo me
Hawass o i suoi assistenti) ha alterato questo cartiglio per
renderlo conforme alla lettura ipotizzata di KHUFU,
commettendo però un grossolano errore, cioè utilizzando un
geroglifico anzi che un ieratico. Questo perchè nel disegno
esisteva già un cerchio contenente qualcosa all' interno, che
non si poteva cancellare ma solo alterare con uno 'sbaglio su
uno sbaglio'.
Accuso apertamente lo staff di Zahi Hawass di aver manipolato
l' unica cosiddetta 'prova' di attribuzione della piramide al
faraone Khufu.
di Alessandro Demontis
di Alessandro Demontis
Nessun commento:
Posta un commento