Uno coppia di ossa animali scoperti nel sito di Dikika, Etiopia, e risalenti a 3,4 milioni di anni fa, sembra mostrare tipici segni di macellazione eseguiti con utensili in pietra. Lo studio prodotto dai ricercatori della Emory University sostiene che le ossa di Dikika rappresentano dunque il primo esempio conosciuto di macellazione animale, spingendo significativamente indietro nel tempo, almeno di 800 mila anni, la comparsa dei primi ominidi capaci di usare strumenti in pietra.
Secondo Jessica Thompson della Emory University e i suoi colleghi del Journal of Human Evolution, non ci sono dubbi: la comparsa dei primi ominidi capaci di utilizzare strumenti in pietra va anticipata di circa 800 mila anni rispetto a quanto finora creduto.
La prova sarebbe contenuta in una coppia di ossa ritrovate nel sito di Dikika, Etiopia.
Le ossa mostrano una serie di segni che in uno studio prodotto nel 2011 da altri scienziati erano stati attribuiti da eventi accidentali, come il calpestio da parte di altri animali.
Ma questa conclusione non ha convinto la Thompson, la quale, insieme ai suoi colleghi, ha eseguito un nuovo studio compiendo un’analisi statistica su più di 4 mila ossa trovate nello stesso sito, confutando così lo studio del 2011.
«La nostra analisi mostra chiaramente che i segni su queste ossa non sono stati causati dal calpestio», spiega la Thompson sul sito della Emory University. «La migliore ipotesi che abbiamo, utilizzando i dati attualmente disponibili, è che i segni siano il risultato di macellazione con utensili di pietra. Queste ossa sono state colpite con grande forza più volte».
Il risultato dello studio è molto importante, dato che potenzialmente spingerebbe indietro di circa 800 mila anni l’uso di strumenti in pietra, nonché la macellazione di grandi animali.
«Una delle questioni più importanti da comprendere nell’evoluzione umana è quando abbiamo cominciato a mangiare carne, dal momento che questo evento è considerato una probabile spiegazione alla crescita del nostro cervello e, dunque, alla crescita anche della sua complessità», continua la ricercatrice.
Le conoscenze attuali ci dicono che il genere Homo emerse circa 2,8 milioni di anni fa. I primi strumenti in pietra noti risalgono a circa 2,6 milioni di anni fa. La comparsa degli utensili viene associata all’aumento della dimensione del cervello dei primi ominidi, solitamente attribuito ad una dieta di qualità superiore.
Tuttavia, la datazione delle ossa animali di Dikika è stata fissata a circa 3,4 milioni di anni fa. Dunque, se le ossa sono state macellate con strumenti in pietra, allora la datazione della loro comparsa va anticipata di 800 mila anni, un’autentica svolta nella paleoantropologia.
«Se vogliamo capire quando e come i nostri antenati hanno cominciato a mangiare carne, abbiamo bisogno di perfezionare le nostre analisi e applicare nuovi metodi per il recupero e lo studio dei reperti. Ci auguriamo che altri ricercatori useranno il nostro lavoro per confrontare statisticamente i campioni trovati in altri siti», conclude la Thompson.
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