Sembra che per un periodo relativamente lungo, ed in un epoca molto antica, gli esseri umani abbiamo decisamente amato le strutture di forma piramidale, le quali sembrano essere presenti in ogni angolo del pianeta Terra. Ecco una rassegna di quelle meno note e più sconcertanti.
Recentemente, la televisione pubblica del Portogallo (RTP) ha diffuso la sorprendente notizia della scoperta di una piramide sottomarina nelle acque delle Isole Azzorre. Poi, alcune fotografie scattate al Polo Sud fanno supporre l’esistenza di strutture piramidali sotto i ghiacci dell’Antartide.
Ancora, un team guidato da Danny Hilman sta lavorando sul sito di Ganung Padang, Indonesia, una collina che potrebbe contenere una scoperta sconvolgente sulla storia dell’umanità: la più antica piramide del pianeta, databile a più di 9 mila fa.
Infine, un gruppo di esploratori è venuto a contatto con delle strutture piramidali sepolte nella vegetazione della foresta amazzonica dell’Ecuador. Bruce Fenton, autore e ricercatore, ha divulgato i risultati delle sue analisi preliminari, secondo le quali il complesso potrebbe essere un’antica città perduta di Giganti.
Alla luce di queste scoperte, non si può fare a meno di tornare a parlare ancora di tali costruzioni piramidali, strutture che sembrano essere presenti in ogni angolo del pianeta Terra. Ecco una rassegna di quelle meno note e più sconcertanti.
Non visiteremo terre esotiche o deserti di sabbia, sotto cui si potrebbero celare costruzioni, misteriosi custodi di inimmaginabili segreti; al contrario, dopo una breve e dovuta escursione alle Mauritius, percorreremo le regioni dell’Europa, con un particolare riguardo al territorio italiano.
Le Piramidi di Guimar
Sulla costa orientale dell’isola di Tenerife, nel paese di Guimar, si trovano sei strutture piramidali a gradoni su cinque livelli, molto simili a quelle dei Maya e degli Aztechi del Messico.
Per molto tempo, si è pensato che queste piramidi fossero delle costruzioni casuali fatte dai coltivatori del posto che ritrovandole le ammassassero. Solo nel 1991 grazie a Thor Heyerdahl si scoprì che queste piramidi erano tutt’altro che semplici ammassi di pietre.
Erano ben visibili i segni di lavorazione sui massi e della lavorazione del terreno prima della posa. Le pietre inoltre non sono pietre comuni, come quelle dei campi vicini, ma di origine vulcanica e le piramidi hanno un orientamento astronomico.
Il 21 giugno, solstizio d’estate, si può osservare un doppio tramonto dalla piattaforma della piramide più alta il sole scompare dietro una montagna per ricomparire dopo un po’ e scomparire di nuovo, definitivamente, dietro un’altra montagna. Tutte le piramidi, sul lato occidentale, hanno una scalinata salendo le quali è possibile seguire il sole nel giorno del solstizio d’inverno, 21 dicembre.
Nonostante gli studi di Heyerdahl, la datazione delle piramidi rimane un mistero, così come lo scopo della loro costruzione. Inoltre, nessuno riesce a capire da chi sono state costruite. Il mistero viene dal fatto che i Guanches, le antiche popolazioni delle Canarie, non erano affatto un popolo evoluto, anzi.
Vivevano nelle caverne, si sostenevano con la pastorizia ed usavano indumenti fatti con pelle di capra. Quando iniziò la colonizzazione delle Canarie ad opera degli spagnoli, i Guanches erano l’unica popolazione europea ancora ferma all’età della pietra. Come avrebbero potuto costruire delle piramidi così sofisticate e così simili a quelle trovate in Egitto, Mesopotamia e Sudamerica?
Le Piramidi di Plaine Magnien
Nella piana di Plaine Magnien, nelle Mauritius, è stata segnalata la presenza di sette piramidi a gradoni, erette utilizzando pietre – per la maggior parte di origine vulcanica – senza uso di malta; piramidi che al massimo raggiungono i dodici metri di altezza.
Sembra che tre costruzioni situate in prossimità dell’aeroporto risultino essere allineate, secondo Simone Corradini – al quale si deve la segnalazione della loro esistenza – con le stelle della cintura di Orione come quelle egizie.
Correlando queste piramidi a quelle di Guimar, dato che presentano le stesse caratteristiche, dovrebbero essere allineate ai solstizi; in particolare una di esse con quello d’estate che nell’emisfero sud si verifica, guarda caso, il 21 dicembre (data che ci rimanda alla profezia riguardante il 2012).Vista la conformazione del terreno si osserverebbe un doppio tramonto, fenomeno osservato anche a Guimar a Tenerife.
Tutto va, ovviamente, verificato ulteriormente e non sarà cosa facile, visto che per i locali non si tratta di piramidi antiche, bensì di cumuli di pietre formati per rendere i campi coltivabili.
La coltivazione in atto è quella della canna da zucchero ed i contadini hanno il timore che i loro terreni vengano dichiarati zone archeologiche e non più agricole, con tutto quello che ne consegue.
Sembra che sotto il dominio della Gran Bretagna alcune piramidi fossero state dichiarate monumenti storici; una volta che Mauritius acquistò la sua indipendenza la cosa decadde.
La canna da zucchero che, con la sua altezza può raggiungere i cinque metri, ha nascosto nel tempo alcuni di questi “monumenti”. In tema di beni storici, va aggiunta la latitanza del governo più propenso, per ragione economiche, a favorire la proficua produzione di canna da zucchero.
Al di là delle questioni economico-politiche del territorio, nell’isola sono presenti anche immensi e lunghi muri di pietra larghi fino a tre metri, utilizzati oggi per custodire gli animali al pascolo. Ostacoli che rendono fisicamente impossibile la totale esplorazione del territorio per l’opposizione dei proprietari.
Altra strana curiosità la presenza di fori circolari, lisci e profondi circa 30 centimetri, presenti su alcune pietre, che richiamano quelli rinvenuti sulle pietre delle cave di Aswan, in Egitto. Anche in questo caso un mistero di come, quando e da chi, siano stati realizzati.
Piramidi si Sebastopoli
Nel 2002, il settimanale Panorama pubblicò un interessante articolo sul ritrovamento di un gruppo si costruzioni molto simili a quelle presenti sulla piana di Giza, nei pressi di Sebastopoli, città fortificata della Crimea, nell’Ucraina, terra di grandi avvenimenti e cruente battaglie, conquistata dopo un lungo assedio dalle truppe anglo francesi nel 1855 e dai tedeschi nel 1942, tornò dominio dei sovietici nel 1944 divenendo il più grande e importante porto militare del Mar Nero.
Oggi “Sevastopol”, così la chiamano i russi, sicuro riparo dei sommergibili atomici della flotta Ucraina, torna alla ribalta dopo un lungo silenzio, ma non per motivi militari, bensì in seguito alla fortuita scoperta di ben 37 piramidi completamente interrate.
Uno strano gioco del destino rivela il segreto nel corso di ricerche idriche dirette dal capitano di vascello a riposo Vitalij Anatoljevic Gokh, esperto di scienze tecniche e rilevazioni sotterranee, inventore di un dispositivo utile nell’individuazione di sorgenti d’acqua, ex insegnante alla scuola d’ingegneria, con il compito di preparare gli ufficiali dei sommergibili nucleari.
I ricercatori impegnati nello scavo si sono imbattuti in una estesa superficie levigata di pietra calcarea. Leggendo la notizia in cronaca apprendiamo che i tecnici sono riusciti a penetrare all’interno, dove sembra siano state viste strutture a cupola, strane lastre triangolari. Sono state prese le misure della costruzione ed è stato verificato che “nelle giunture fra i blocchi di pietra vi sono tracce di malta”.
La scoperta ha distratto i ricercatori da quello che era l’obbiettivo primario e l’entusiasmo ha spinto l’équipe a ispezionare i dintorni; un tratto di cinquanta chilometri fra Foros e Khersones, appurando in tal modo l’esistenza di altre sei piramidi interrate, allineate lungo la costa del Mar Nero, le quali, con la prima, formano un rombo quasi regolare e risultano tutte allineate come quelle egiziane e colombiane. Ma a differenza di queste sono di tre lati e non di quattro, più modeste nell’altezza che varia da 35 a 45 metri, con una base di 72 metri di lato.
Ma qual è il significato di questi monumenti? E della loro collocazione che sembrerebbe tutt’altro che casuale? A quando risalirebbero? Per il momento si possono fare solo delle ipotesi, sebbene verosimili.
Le piramidi, originariamente, furono elevate sopra la superficie terrestre e sarebbero finite sotto accumuli di terreno in seguito a processi naturali. Secondo Gokh,i monumenti sarebbero da attribuire a una civiltà contemporanea a quella egizia, che abitava nel Mediterraneo orientale.
Piramidi di Lugansk
La Pravda, nel 2006, riportò la notizia riguardo il ritrovamento di gigantesche piramidi nella zona di Lugansk, in Ucraina. Sarebbero affiorate, per così dire, dal terreno dal momento che furono scoperte solo le parti superiori delle costruzioni, per il resto completamente interrate.
Le pietre a fondamento della struttura, paiono assomigliare alle ziggurat Maya ed Azteche del Sud America. Secondo gli scienziati sarebbero stati necessari ben dieci anni per rivederle nella loro totalità. Da quell’annuncio non abbiamo più notizie in merito.
Piramidi in Grecia
Seppur mai messo in evidenza, anche il territorio greco conta ben 16 piramidi, di cui la più conosciuta e importante è quella di Hellinikon, nell’Argolide, in prossimità delle sorgenti del Kephalari. Appare come una torre di 7 e 9 metri, con una pendenza di 60° e 3,5 metri di altezza, costituita da grandi blocchi trapezoidali di pietra grigia, di controversa datazione.
Piramide di Arzon
Stesso metodo per la costruzione della piramide di Arzon, sul Petit Mont che si affaccia sul golfo del Morbihan in Bretagna; alta oltre 7 metri, costituita da 10.000 metri cubi di pietre posate a secco, come quelle delle Canarie; una struttura a gradoni di forma irregolare fatta risalire al periodo neolitico.
Piramidi in Bosnia
E’ l’ottobre del 2005 quando una strabiliante notizia appare sul quotidiano bosniaco Dnevni Avaz: è stata scoperta la prima piramide europea! Incredibile, ma dove? Proprio in Bosnia nella valle di Visoko, piccola cittadina di 17.000 abitanti posta una trentina di chilometri a nord di Sarajevo. E non si tratta neanche di una piccola e insignificante piramide, anzi…
Alta 220 metri e con i lati della base di oltre 360 metri, è costruita in blocchi di arenaria che indicherebbero la presenza di una civiltà avanzata in una regione che non è certo famosa per le sue bellezze archeologiche. La piramide sarebbe passata inosservata fino ad ora perché ricoperta da terra e vegetazione che con il tempo l’ha nascosta facendola sembrare una semplice collina dalla forma curiosa, la Visocina Hill.
Le piramidi sarebbero addirittura tre, poste ai vertici di un triangolo equilatero. Le due nuove costruzioni vengono immediatamente battezzate “Piramide della Luna” e “Piramide del Dragone”, mentre si diffondono voci dell’esistenza di altre piramidi non ancora scoperte. Secondo il politico bosniaco Sulejman Tihic esisterebbero addirittura nove piramidi e Osmanagic dichiara che probabilmente ve ne sono altre in Croazia.
La notizia più sconcertante che mette in discussione la datazione della storia dell’inizio delle civiltà, è data dal fatto che durante gli scavi sono stati ritrovati all’interno della piramide delle conchiglie fossili, la loro presenza sono la prova archeologica di come l’intera struttura fosse un tempo, sommersa dall’acqua.
Tale circostanza si può essere creata, secondo gli esperti, solo circa 12.000 anni fa, a causa dello scioglimento dei ghiacci, che provocò un’enorme ondata distruttrice, sono dunque le piramidi più vecchie del mondo oltre le più grandi, oppure anche le altre andrebbero ridatate?
Ma ad infittire di più il mistero esistono pesanti indizi che sembrano collegare direttamente gli antichi abitanti della zona a quelli che per primi popolarono il centro-america.
Sempre in Bosnia infatti, vicino alla località di Banja Luka, sono state trovate delle sfere artificiali di granito levigato di varie dimensioni, che ricordano molto da vicino quelle scoperte in Costa Rica e di cui non si conosce esattamente ne l’origine ne lo scopo per cui vennero realizzate.
È allora possibile che una civiltà perduta e altamente progredita si sia potuta espandere dall’Europa alle Americhe migliaia di anni prima di Colombo?
Piramidi in Cina
La storia delle piramidi cinesi inizia nel 1947, quando il colonnello Maurice Sheehan fotografò da un aereo, un DC3 in volo sopra la Cina, ciò che sembrava essere una piramide. La sua descrizione fu pubblicata sul “New York Times” nel marzo dello stesso anno.
Se ci atteniamo alla sua testimonianza, questa piramide aveva un’altezza di circa 300 metri mentre i suoi lati misuravano 450 metri. La stessa fotografia venne pubblicata negli Stati Uniti.
La reazione delle autorità cinesi non tardò ad arrivare: in un comunicato stampa pubblicato dall’agenzia stampa Associated Press fu dichiarato che la presunta esistenza della piramide non era in alcun modo suffragata da prove.
Tale dichiarazione ufficiale screditò le affermazioni di Sheehan e la maggior parte dei ricercatori ritenne che il colonnello avesse esagerato nell’interpretazione delle fotografie che aveva scattato in volo.
La piramide di Gympie, Australia
La piramide è nella zona di Gympie nel Queensland, Australia.La struttura è stata oggetto di studi alcuni ipotizzano che siano state costruite da una sconosciuta civiltà o da civiltà antichissime: egiziani, sud americani, cinesi.
Rex Gilroy, che scoprì le Piramidi nel 1975 e ha sostenuto che “Gympie” sia un sito creato da egiziani per operazioni minerarie con basi di funzionamento allo scopo di raggiungere le Blue Mountains nel New South Wales. Nel suo articolo sul tema, Anthony G. Wheeler scrive: “Sembra che sia una collina a terrazze.
Piramidi nel casertano
Infine approdiamo in Italia, ma qui le “piramidi”, non si presentano tutte come “mucchi di pietre disposte a secco”. In Campania, nella zona compresa tra le province di Caserta e di Benevento, si elevano tre grandi piramidi che per le loro dimensioni assomigliano a delle vere e proprie colline. Si trovano sparse per il territorio casertano.
Una si eleva vicino a Sant’Agata dei Goti, un’altra vicino a Moiano e un’altra ancora vicino a Caiazzo. Appartengono da millenni alla tradizione più nascosta della zona e sono oggetto di interesse ancora oggi da parte di alcune comunità esoteriche locali.
Si è cominciato a parlare di loro dopo la scoperta delle piramidi di Visoko, avvenuta in Bosnia. La ripercussione culturale della scoperta le ha riportate alla luce della storia contemporanea, sia pure con molte controversie e vari segreti da parte degli abitanti della zona.
La prima ad essere stata scoperta “ufficialmente” è stata quella di Sant’Agata dei Goti, conosciuta come “collina Ariella”. Venne rilevata casualmente nel settembre del 2008 da Leonardo B. Romano che accorgendosi della similitudine con quelle bosniache ne diede notizia ai media italiani.
Si ignora quale civiltà antica possa essere stata tra i costruttori di queste piramidi. La zona è stata abitata in più epoche storiche da varie popolazioni. Ma nessuna di queste, per quanto si conosce, ha mai manifestato caratteristiche costruttive di questo genere.
Possiamo ricordare gli Osci, gli Ausoni e i Sanniti, di ceppo indoeuropeo, e quindi gli Etruschi che abitarono la Campania dal secondo millennio a.C. Poi i Greci che giunsero e colonizzarono successivamente queste zone nel sesto secolo, dove fondarono Cuma, il primo nucleo cittadino dell’attuale Napoli.
Dopo le tre guerre sannitiche, 343-290 a.C., queste terre furono quindi occupate dai Romani, che vi fondarono parecchie colonie come l’attuale Pozzuoli. Sul finire del V secolo d.C. giunsero infine i Longobardi. Si ritiene che nessuna di queste culture abbia potuto costruire piramidi di quelle dimensioni. Probabilmente occorre riferirsi a una civiltà sconosciuta, ancora più antica e evoluta tecnologicamente di quelle citate, e andare indietro nel tempo approssimandosi ad una datazione risalente ad almeno 5-10.000 anni a.C.
Intorno alla piramide di Sant’Agata dei Goti sono state rinvenute nei campi circostanti grandi sfere di pietra di varie dimensioni. Esse si presentano simili a quelle scoperte nei pressi delle piramidi bosniache di Visoko e a quella di Monte D’Accoddi in Sardegna.
Nella misteriosa atmosfera di questi luoghi alcune di queste sfere di pietra sono state sottratte da ignoti. Ne rimagono comunque altre a testimoniare la loro enigmatica presenza, ben protette dalla gente del luogo che le nasconde in luoghi segreti, forse conoscendo il valore che esse rappresentano.
Vicino a Caiazzo, nei pressi della piramide omonima, ci sono resti di mura megalitiche oggi fondamenta di un castello, vestigia delle antica civiltà degli Osci che ha avuto sede proprio in questi luoghi.
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