Una città avvolta nel mito, inghiottita dal Mar Mediterraneo e sepolta nella sabbia e nel fango per più di 1.200 anni. Nel 2000 Heracleion per gli antichi greci, Thonis per gli antichi egizi, è stata scoperta a 30 metri sotto il livello del mare ad Abukir, vicino ad Alessandria.
Franck Goddio e il suo team di archeologi dello IEASM, European Institute for Underwater Acheology, dopo ricerche geofisiche durate oltre 4 anni e 13 anni di scavi, stanno svelando a poco a poco tutti i misteri della città scomparsa.
Sorprendentemente sono riemersi dalle acque reperti ben conservati che raccontano di un vivace porto antico, centro nevralgico del commercio internazionale, ma anche di un attivo centro religioso. Un documentario racconta dettagliatamente i momenti del ritrovamento.
Secondo quanto riporta il Telegraph, Thonis-Heracleion sarebbe stato uno snodo obbligatorio per gli scambi di merci e beni tra il Mediterraneo e il Nilo.
Finora 64 antichi relitti di navi e più di 700 ancoraggi sono stati dissotterrati dal fango della baia. Ma non solo. Sono state ritrovate anche monete d'oro, pesi da Atene (che non sono mai stati trovati in un sito egiziano) e stele giganti scritte in egiziano e greco antico.
I ricercatori hanno anche scoperto una serie di manufatti religiosi nella città sommersa, tra cui una scultura in pietra di 16 piedi. L'ipotesi è che questo colosso ornasse il tempio centrale della città.
"È una scoperta archeologica travolgente", ha detto il professor Barry Cunliffe, un archeologo dell'Università di Oxford che ha partecipato agli scavi in un comunicato stampa. "Reperti distesi sul fondo del mare, ricoperti e protetti dalla sabbia, sono stati stupendamente conservati per secoli".
Ma nonostante tutto l'entusiasmo per il ritrovamento, permane un mistero in gran parte irrisolto: perché è affondata Heracleion? La squadra di Goddio suggerisce che il peso di grandi edifici, in una regione dal suolo argilloso, potrebbe aver causato lo sprofondamento della città, probabilmente a seguito di un terremoto.
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