Oltre a essere l’ingrediente fondamentale nella costruzione dei nostri telefoni cellulari, il coltan è usato nell’industria aerospaziale per fabbricare i motori dei jet, oltre agli air bag, ai visori notturni, alle fibre ottiche, e molto altro ancora.
Dunque un minerale considerato molto prezioso, già conosciuto e sfruttato anche prima della seconda guerra mondiale, ma oggi più che mai strategico e richiestissimo.
Possiamo immaginare che con il fenomeno prettamente commerciale dell’obsolescenza programmata e dell’azione di marketing di surclassare in tempi brevissimi un prodotto tecnologico a favore delle new-entry sul mercato, l’utilizzo del coltan è in aumento esponenziale così come lo sfruttamento delle miniere a cielo aperto, rare nel nostro pianeta e limitate a poche zone.
Tra queste, principalmente in Congo, l’estrazione ha assunto carattere di vero e proprio abuso.
Non perchè, come erroneamente si crede, sia in percentuale zona di maggior giacimenti del pianeta; si stima infatti che in Congo siano circa il 10% contrapposto al 41% del solo sud america (Brasile, Venezuela, Columbia). E per inciso, non che le zone del sud america godano di tutele e benefici poi tanto maggiori.
Non è solo un discorso collegato alle risorse del pianeta, all’uso improprio che facciamo di risorse naturali, di inquinamento industriale, ecosistema irrimediabilmente devastato e via dicendo.
Qui parliamo di sfruttamento umano, lavoro in schiavitù, di guerre, di finanziamento di armi .. un’onta inaccettabile verso i nostri simili, un oltraggio verso il quale non possiamo restare ignari e tantomeno indifferenti.
Lo scenario è inquietante.
Disponibile nel web un documentario girato dal danese Frank Piasecki Poulsen che già nel 2010 mostrava le condizioni in cui versano queste popolazioni e che oggi, per deduzione, possono essere solo aggravate dall’incessante aumentata richiesta di mercato.
Le multinazionali dell’Hi-tech, tutte, acquistando questi minerali illecitamente commercializzati alla fonte, diventano inequivocabilmente i diretti responsabili del finanziamento delle mafie africane, che forniscono ai guerriglieri le armi necessarie a mantenere l’Africa in un continuo stato di schiavitù e guerra perpetua.
E quando parliamo di multinazionali e quindi di forti interessi econmici, vediamo purtroppo ormai, sempre, una sorta di omertà e censura del “lato oscuro” che si nasconde dietro le più accativanti pubblicità di prodotti che invadono il mercato e le nostre vite. Nessuno parla, nessuno ammette, e quando và bene, le responsabilità vengono rimbalzate all’infinito tra enti, stati, governi, come in un flipper, dove quel che conta sono gli effetti scoppiettanti e luminosi del gioco a punti e non il valore delle vite umane e della loro tutela.
In Congo, per ogni Kg. di coltan estratto, muoiono due persone, probabilmente bambini, mentre in Columbia la stima è ancora incerta e forse peggiore di quanto accade in Africa.
Responsabilmente dovremmo in primo luogo ed in prima persona riflettere e limitarci negli acquisti di prodotti elettronici in senso generale e, in secondo luogo, fare attenzione a quei prodotti che non sono garantiti ovvero progettati e realizzati in modo etico, per non contribuire quindi alla barbarie.
Nascono infatti aziende a sfondo etico/sociale come fairphone la cui volontà è di contrastare l’attuale tendenza delle industrie leader, sul disinteresse dei diritti umani e che si evince da questi slogan:
Insieme possiamo cambiare il modo in cui i prodotti sono fatti.
- Estrazione
Vogliamo integrare materiali nella nostra catena di fornitura che sostengono le economie locali, non milizie armate. Stiamo iniziando con minerali senza conflitti dalla RDC per stimolare soluzioni alternative.
- Design
Stiamo usando il disegno per cambiare il rapporto tra le persone e i loro telefoni. Ci stiamo concentrando sulla longevità e riparabilità, di prolungare la vita utile del telefono e di dare agli acquirenti un maggiore controllo sui propri prodotti.
- Produzione
Gli operai di fabbrica meritano condizioni di sicurezza, salari equi e rappresentanza dei lavoratori. Lavoriamo a stretto contatto con i produttori che vogliono investire in benessere dei dipendenti.
- Ciclo Vitale
Stiamo affrontando l’intera durata di vita dei telefoni cellulari, compreso l’uso, il riutilizzo e il riciclaggio sicuro. Crediamo che la nostra responsabilità non finisce con le vendite.
- Imprenditoria Sociale
Stiamo lavorando per creare una nuova economia – quella in cui i valori sociali e ambientali diventano una parte naturale di fare business. Insieme, stiamo creando lo slancio per progettare un futuro migliore.
Concludo citando una grande anima, Mahatma Gandhi :
FONTE:Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
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