mercoledì 23 luglio 2014

CRATERE IN SIBERIA: NUOVE IMMAGINI MOSTRANO UNA STRANA STRUTTURA SUL FONDO

Un enorme cratere è apparso improvvisamente in una regione della Russia chiamata Yamal, che si traduce letteralmente “la fine del mondo”. Un video ripreso da una recente spedizione mostra un lago ghiacciato sul fondo del cratere.



È apparso all’improvviso, in una regione della Siberia chiamata Yamal, il cui nome significa “fine del mondo”.
Alcuni pensano che la insolita struttura, profonda circa 70 metri, sia stata causata dall’impatto con un meteorite.
Andrei Plekhanov, dello Scintific Research Center dell’Artico pensa, invece, che il cratere si sia formato in seguito all’aumento delle temperature globali.
Un’altra ipotesi è che un pezzo di ghiaccio che si trovava sottoterra abbia creato il buco mentre si scioglieva. Altri ancora, pensano che il cratere si sia formato da un’esplosione innescata da una miscela esplosiva di acqua, sale e gas naturali.
Nuovi elementi su cui lavorare vengono dai dati raccolti da un team di scienziati russi appena tornati dalla prima spedizione dentro il gigantesco buco. Il primo dato più evidente sono i segni di erosione sul bordo scuro del cratere.
Come riporta The Siberian Times, il team esplorativo ha trovato un lago ghiacciato sul fondo, formatosi in seguito alla caduta dell’acqua lungo le pareti del cratere, erodendo il permafrost. Il sopralluogo ha appurato che il diametro del buco è tra i 50 e i 100 metri.
“Il cratere ha più la forma di un ovale che di un cerchio, cosa che rende difficile calcolare l’esatto diametro”, ha spiegato Andrei Plekhanov. Osservando i dati offerta dalla mappatura satellitare del territorio, i ricercatori pensano che il fenomeno si sia formato negli ultimi due anni.
I bordi del cratere sono così fragili che gli scienziati non sono riusciti a calarsi sul fondo del cratere, preferendo inviare una fotocamera verso il basso. Plekhanov ha rilevato che l’80 per cento del cratere sembra fatto di ghiaccio e non vi sono tracce di esplosione. Le osservazioni eliminano la possibilità che un meteorite abbia colpito la regione.
“Potrebbe essere legato al riscaldamento globale? Beh, dobbiamo continuare la nostra ricerca per rispondere a questa domanda”, continua Plekhanov. “Le ultime sue estati sono state relativamente calde per il Yamal. Forse, questo ha in qualche modo influenzato la formazione del cratere. Ma dobbiamo continuare le nostre ricerche per dire qualcosa di definitivo”.
“Quello che possiamo dire per certo è che è stata un’espulsione nel permafrost e non un’espulsione, quindi non c’è stato rilascio di calore. Comunque, non ho mai visto niente di simile, anche se sono stato molte volte nella regione di Yamal”, conclude Plekhanov.
Il cratere, effettivamente, è diverso da qualsiasi cosa osservata in Yamal. Gli esperti spiegano che il fenomeno è forse il segno di un riavvio di un processo che non si vedeva da 8 mila anni, quando il paesaggio di Yamal si andato formandosi su quello che una volta era un mare. Se questa teoria è confermata, possiamo dire di aver assistito in diretta al processo naturale unico che ha plasmato l’insolito paesaggio della penisola di Yamal.








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