mercoledì 13 gennaio 2016

David Icke: “Il film Avatar? La storia della Terra…al contrario

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Quella che segue, è una newsletter di David Icke che spiega come interpretare il film Avatar: La storia della Terra … in senso inverso.


Di David Icke: Ciao a tutti. Di solito non guardo molti film, ma sono andato a vedere il tanto pubblicizzato film di James Cameron, Avatar, e sono contento di averlo fatto.
Ho pensato che era fantastico. Animazione ed effetti speciali erano all’avanguardia, ma quello che mi interessa di più, è che racconta, fondamentalmente, la storia di quanto è successo sulla Terra, ma al contrario.
La trama, che si svolge nel 2154, vede come protagonisti esseri dalla pelle blu e con il naso tipo da leone. Nativi di Pandora, una luna del gigante gassoso Polifemo, pianeta che orbita intorno ad Alpha Centauri A, vivono in armonia con il proprio ambiente sapendo che tutto è interconnesso e parte di una coscienza unitaria.
Alberi e vegetazione di Pandora, formano un unico e vasto sistema elettrochimico tra neuroni che agiscono come root per formare un significativo cervello o Coscienza planetaria. Gli esseri dalla pelle blu, chiamati Na’vi, hanno i propri connettori che permettono loro di interfacciarsi con le piante e gli alberi di questa rete ‘Unity’.
Come detto, i Na’vi, vivono in armonia con il proprio ambiente fino a quando, però, non arrivano gli umani terrestri, con la loro avanzata tecnologia. Sono amministratori e soldati che rappresentano la società/azienda RDA, la quale vuole estrarre dal sottosuolo di Pandora un prezioso minerale chiamato Unobtainium.
L’atmosfera velenosa di Pandora, costringe gli essere umani ad indossare delle maschere respiratorie, inoltre, alcuni esseri umani sono in grado di mescolarsi con i Na’vi, con il fine di manipolarli, grazie a organismi geneticamente modificati detti Avatar. Un essere umano, un ex Marine di nome Jake Sully, accetta di far parte di questo sistema d’infiltrazione in quanto è geneticamente compatibile con l’Avatar fatto appositamente per il fratello morto.
Jake, però, s’innamora di una donna Na’vi ed, in generale, del loro stile di vita, amore che lo porta a combattere al loro fianco per aiutarli a difendersi dagli umani che, senza alcuna pietà, vogliono sterminarli per estrarre in pace, l’Unobtainium.
Non sapevo nulla del film o della trama quando sono arrivato al cinema, ma è diventato ben presto evidente che stavo guardando la storia della Terra e dell’umanità rapita dalla razza rettiliana di cui ho scritto in modo così esteso.
Mi chiedo se James Cameron abbia voluto esporre tutto questo.
Per vedere ciò di cui ho sopra scritto, è necessario invertire i ruoli. Gli indigeni blu simboleggiano gli umani sulla Terra eoni fa e gli esseri umani arrivati su Pandora alla ricerca dell’Unobtainium, sta a simboleggiare l’arrivo sulla Terra, sempre eoni fa, della razza rettile.
Reptilians compilation
Le antiche tavolette sumere, scoperte in quella che ora è chiamata Iraq, ci dicono che una razza non-umana, gli Anunnaki, è arrivata sulla Terra per estrarre l’oro dalle miniere situate in Africa. Inoltre, le tavolette, descrivono come gli esseri umani sono stati geneticamente progettati per essere i loro lavoratori/schiavi. Difatti in Africa, è stata trovata la prova dell’estrazione dell’oro svoltasi almeno 100.000 anni fa.
Oltre alle leggende Zulu, anche le antiche storie e miti da tutto il mondo supportano questo tema di una“Golden Age”, quando tutta la Terra era bellissima e lussureggiante e la gente viveva in armonia con il proprio ambiente.
Non c’era la fame o la povertà perché le persone vivevano degli abbondanti frutti della terra e delle foreste, in particolare le foreste, che coprivano gran parte del pianeta. Il tempo era stabile e non c’erano le stagioni in quanto la Terra girava su un asse diverso.
Inoltre, le leggende Zulu dicono che il pianeta, nell’atmosfera superiore, era circondato da un baldacchino di acqua che proteggeva le persone dai raggi duri del sole, infatti non c’erano i deserti e l’acqua era abbondante.
Poi, però, sono arrivati i Rettiliani e con loro hanno portato sulla Terra, la catastrofe geologica e biologica. Il baldacchino d’acqua è stato distrutto causando il drammatico cambiamento della rotazione terrestre sul proprio asse ed in relazione al Sole, dandoci le quattro stagioni. Questo viene simboleggiato nella Bibbia come i 40 giorni e le 40 notti di pioggia.
Così cambiò sia il clima della Terra, sia quella che era la vita umana. Si persero foreste su vasta scala ed i deserti cominciarono a formarsi. Le abbondanti fonti di cibo, in molti luoghi andarono distrutte e la vita divenne una lotta per la sopravvivenza.
I genetisti rettili crearono un nuovo essere umano che servisse i loro interessi ed è significativo che la capacità del cervello umano sia aumentata, senza interruzioni, fino a circa 200.000 anni fa, quando ad un tratto si fermò e cominciò a regredire. È in questo periodo che gli esseri umani sono diventati come quello attuale.
La storia comprende anche ibridi umano/rettiliano geneticamente creati per infiltrarsi nella società terrestre e con l’inganno, guidarla. Questi ibridi sono le famiglie elitarie che controllano la rete globale di società segrete, attraverso le quali controllano i governi, le banche, le imprese, i media, i militari, l’educazione e così via.
Cruciale per il controllo dell’essere umano è stato quello di sopprimere l’attività del lobo destro del cervello o, almeno, fermare la trasmissione di tale attività, di sensibilizzazione e di informazione sul lato sinistro attraverso il “ponte” noto come, corpo calloso.
I due emisferi vedono la realtà in modi fondamentalmente diversi. Il lato destro del cervello ci collega con ciò che è “là fuori”, cioè con l’infinito oltre i confini dei cinque sensi e dei regni della “luce visibile”, dove tutto è vissuto come “UNO”. I Na’vi rappresentano il lato destro aperto del cervello, il che significa che tutto è collegato a tutto il resto.
Questo perché l’emisfero sinistro del cervello domina il nostro senso della realtà e ci intrappola nella realtà dei cinque sensi. L’emisfero di sinistra crea la nostra realtà e la struttura del linguaggio, cioè ciò che del mondo, in generale, passa per “logico” e “fisico”. Le informazioni codificate in sequenza nella struttura energetica della nostra realtà, vengono codificate per darci l’illusione della morte e del tempo, mentre il cervello destro sa che il presente, è eterno.
L’emisfero sinistro è particolarmente sviluppato negli “accademici”, che sono passati attraverso i livelli “superiori” di questa macchina che è stata coraggiosamente chiamata “educazione”.
Il sistema politico ed economico globale, nel loro complesso vengono gestiti da abiti scuri intrappolati nella realtà dell’emisfero sinistro. Ecco perché viviamo in una società da cervello sinistro e la prospettiva di chi usa il cervello destro, viene ridicolizzata o condannata come “folle”. Gli invasori umani del film Avatar, personificano questa dominanza dell’emisfero sinistro.
Essi non hanno alcun apprezzamento o comprensione dell’armonia interconnessa e del rispetto reciproco tra iNa’vi, gli animali, gli alberi e le piante. Per loro è semplicemente incomprensibile. Gli esseri umani vivono nel “mondo reale” della fisica e della filosofia: vedo>voglio>prendo. In questo caso, prendendo l’Unobtainium.
Se questo significa la distruzione della casa e dello stile di vita delle persone che vivono sui depositi delle risorse che si desiderano, allora così sia. Ha importanza? Essi non sono altro che selvaggi primitivi e stiamo andando solo a distruggere una foresta.
Che importa? Invia i ragazzi lì!
La mentalità del cervello sinistro non ha alcuna empatia per gli altri, perché l’empatico si collega con le altre espressioni della vita, siano esse persone, alberi, piante o animali, e si mette nella loro situazione.
I prigionieri del cervello di sinistra non possono farlo in quanto decodificano tutto solo come “individuo” con“spazio” nel mezzo. Il cervello di destra, invece, sa che non c’è “gap”. È solo un unico campo di energia che ci unisce tutti.
È questo senso di connessione tra tutte le forme apparentemente “individuali”, che ci dà un senso di empatia, cioè il sistema di sicurezza per impedire che il comportamento e le azioni di alcuni causino sofferenza ad altri.
Senza empatia, va bene tutto. La manipolazione rettiliana istituita per staccarci dalla realtà dell’emisfero destro, serve:
per interrompere l’accesso ai più alti livelli di coscienza e di intelligenza
per sopprimere il nostro senso di empatia
Ciò si può vedere chiaramente con i soldati che, senza conseguenze emotive per se stessi riguardo la morte, la distruzione e la sofferenza che provocano, sguazzano tra bombe e missili in aree civili come quella della Striscia di Gaza.
Una volta che le persone vengono spogliate dell’empatia, diventano macchine robotiche senza sentimenti e compassione e la grande quantità di addestramento militare, serve proprio per fare questo. Lo stesso vale per quelli in abiti scuri che manipolano, dichiarano guerre e devastano le economie dei paesi in posti come l’Africa, solo per riempire le proprie tasche.
Gli umani di Avatar sono uguali, a parte i pochissimi che alla fine del film vengono convertiti. Nella mente di chi usa l’emisfero sinistro del cervello, è tutto molto semplice. L’emisfero sinistro del cervello, per usare una frase dello scrittore irlandese Oscar Wilde, conosce il prezzo di tutto e il valore di niente.
La manipolazione genetica ha trasformato gran parte dell’umanità in un terminale della mente alveare rettile. Come previsto, gli esseri umani sono diventati i propri oppressori, ma con il continuo risveglio della coscienza umana, i ranghi degli empatici stanno crescendo di giorno in giorno.
Quando dico “svegliare”, non intendo solo la coscienza dei cosiddetti complottisti. Infatti, il campo di ricerca cospirativo è, prevalentemente, un fenomeno dell’emisfero sinistro del cervello. Questa non è una critica, solo un’osservazione ed è piuttosto evidente quando la si guarda.
Quando si apre il corpo calloso e le informazioni passano al lato destro del cervello, la realtà cambia. Tu non sei la stessa persona che eri prima ti renderti conto dell’esistenza di una cospirazione globale. Sei completamente diverso dalla persona che eri prima. Il gioco è cambiato ed i valori e la prospettiva di sé e della vita, trasformati.
In Avatar, gli invasori esseri umani (i rettili) sono espulsi da Pandora in una grande battaglia di massa, ma si tratta di un film d’azione. Infatti, non abbiamo bisogno della violenza per renderci liberi. Dobbiamo aprire il lato destro del cervello e riconnetterci con il nostro vero sé e le sue infinite potenzialità. Tutto il resto verrà da solo.
I gestori non hanno lavorato duramente per chiudere la connessione, in quanto, è un semplice diversivo. Lo hanno fatto perché è assolutamente fondamentale per il mantenimento della loro capacità di controllo.
I rettiliani e le loro famiglie stanno disperatamente cercando di reprimere il risveglio globale, perché sanno che una volta che siamo d’accordo, il loro gioco è finito. Essi sono terrorizzati dal nostro possibile risveglio e dal successivo accesso al nostro fantastico potenziale.

mercoledì 6 gennaio 2016

UN GRUPPO DI ESPLORATORI HA TROVATO UNA PERDUTA ‘CITTÀ DEI GIGANTI’ IN ECUADOR?

Una squadra di esploratori e ricercatori crede di aver scoperto quello che sembra essere un antico complesso di piramidi in una zona remota della giungla amazzonica dell'Ecuador. Bruce Fenton, autore e ricercatore, ha divulgato i risultati delle analisi preliminari, secondo le quali il complesso potrebbe essere un'antica città perduta di Giganti


Nella primavera del 2012, un team di esploratori e ricercatori guidato da Bruce Fenton si è imbattuto in uno sconosciuto complesso megalitico situato in una zona notevolmente inaccessibile dell’Amazzonia ecuadoriana.
Dalle prime osservazioni, il team ha subito intravisto nelle misteriose rovine la familiare sagoma a forma di piramide. Il sito, infatti, presenta una struttura molto grande di tipo megalitico, con dimensioni della base pari a circa 80 metri per lato, con un altezza di circa 80 metri e con pareti molto inclinate.
La struttura è costituita da grandi blocchi di pietra tagliati in maniera irregolare, con un peso stimato di due tonnellate ciascuno. Le pareti dell’edificio risultano essere realizzate con l’utilizzo di centinaia di tali blocchi.
La parte superiore sembra essere una zona pianeggiante, forse una piattaforma utilizzata dai sacerdoti per le cerimonie sacre. Inoltre, nella zona circostante sono stati ritrovati moltissimi manufatti di pietra e di ceramica.
Molti di questi strumenti sembrano essere stati realizzati per l’estrazione e la raffinazione di un qualche tipo di minerale metallico. Lo stile degli edifici e degli oggetti trovati suggerisce che appartengano ad una ignota cultura pre-Inca.
Ciò che stupisce sono le dimensioni decisamente grandi degli utensili, difficilmente utilizzabili da esseri umani di dimensioni normali. Questo ha suscitato il sospetto nei ricercatori di trovarsi davanti ad una delle leggendarie città perdute dei giganti ben note nelle leggende locali ecuadoriane.
Le cronache del secolo scorso riportano la scoperta di numerose ‘ossa umane giganti’ rinvenute nelle grotte circostanti l’area e in altre parti dell’Ecuador.
Si tratta di un luogo che genera molta paura tra i membri delle odierne tribù della giungla, in quanto ritengono che sia protetto da ‘spiriti guardiani’, esseri che non sono di questo mondo.
I locali raccontano di molti esploratori avventuratisi nella giungla adiacente a questa zona senza fare più ritorno. Certamente si tratta di una zona molto pericolosa anche per gli esploratori più esperti, molti dei quali sono scomparsi mentre davano la caccia ad antiche città perdute o a fantomatici immensi tesori nascosti.
La squadra ha scoperto diverse grandi colline vicino alla struttura, tutte delle stesse dimensioni. È possibile che ciascuno di questi promontori sia una piramide ancora da identificare. Se l’ipotesi venisse confermata, il sito si configurerebbe come una ‘città’ di piramidi, con dimensioni molto più significative della singola struttura.
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Durante le indagini, una porzione di suolo è stato rimosso dal lato della grande collina, rivelando ciò che sembrano enormi blocchi di pietra tagliati con precisione.
La superficie è alquanto levigata, tuttavia con i segni dell’erosione provocata dagli agenti atmosferici e dal terreno che li ricopre. Questo fa supporre che se le strutture sono state realizzate artificialmente, devono essere anche molto antiche, molti più antiche di altre strutture note in Ecuador.
Sebbene ad occhi poco allenati la parere della struttura possa sembrare altamente caotica e posizionate a caso, la collocazione delle rocce è molto simile alla configurazione registrata in altri siti antichi mesoamericani, come ad esempio nel forte di Sacsayhuamán, una struttura tradizionalmente attribuita agli Inca, ma che per loro stessa ammissione fu realizzato da una popolo antico che aveva la capacità di ammorbidire le rocce.
Tuttavia, a differenza del sito peruviano, nel quale non è stato utilizzato nessun tipo di malta, tra le rocce ecuadoriane sembra esserci un materiale legante tipo cemento, anche se alcuni hanno ipotizzato che possa essere un qualche tipo di sostanza vetrificata, come se le pietre fossero state sciolte in quel punto perché si incollassero. Esempi del genere sono stati riscontrati in altri siti dell’America Latina.
La scoperta di questo complesso, se verrà confermata la sua origine artificiale, potrebbe essere l’ennesima prova tangibile del fatto che il nostro pianeta, in un tempo remoto, abbia ospitato una razza di esseri giganti. Nel video caricato sulsito di Fenton è possibile vedere le suggestive immagini del ritrovamento nella giungla amazzonica dell’Ecuador. Fenton è convinto che la struttura sia stata realizzata da uomini del passato. Resta da vedere quanto sia grande la zona interessata dalle strutture. La deduzione che fa il ricercatore è che possano esistere altri complessi ‘urbani’ della stessa civiltà sepolti nella giungla. Tuttavia sono necessarie ulteriori indagini per stabilire i fatti.
Un team internazionale di esperti si sta già attivando per una nuova spedizione sul sito, al fine di realizzare una mappa precisa delle strutture e per realizzare un documentario per divulgare le caratteristiche sorprendenti di questo intrigante ritrovamento. Anche il governo ecuadoriano pare si stia attrezzando per organizzare delle indagini approfondite. Il sospetto è che il sito possa essere l’ultima testimonianza di un contatto dei nostri antenati con gli Antichi Astronauti.

domenica 3 gennaio 2016

CHI HA REALIZZATO IL GRANDE TUMULO DEL SERPENTE E PERCHÈ? DIBATTITO SULLA SUA DATAZIONE

Il 'Grande Tumulo del Serpente' è forse l'icona più riconoscibile degli antichi nativi americani. Eppure, ancora oggi, la sua datazione è tema aspramente dibattuto tra gli esperti. La datazione al radio carbonio sembra indicare che il tumulo sia stato realizzato dalla cultura Fort intorno al 1120 d.C. Ma uno studio presentato il mese scorso suggerisce che potrebbe essere un tumulo della cultura Adena, facendolo risalire al 1000 a.C.

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Il Grande Tumulo del Serpente(The Great Serpent Mound) è un grosso geoglifo preistorico situato sull’altopiano del cratere Brush Creek, nella contea di Adams, Ohio. Con i suoi 420 metri di lunghezza, il terrapieno rappresenta la più grande effigie di un serpente incisa sul suolo del nostro pianeta.
La figura segue la curvatura del terreno su cui poggia, con la testa collocata in prossimità di una scogliera nei pressi di un torrente e apparentemente con la bocca aperta, mentre si avventa sopra una figura ovale, che secondo gli studiosi potrebbe rappresentare un uovo, il sole, il corpo di una rana, o semplicemente il residuo di un’antica piattaforma.
Sebbene siano presenti tumuli sepolcrali simili sia in Scozia che nell’Ontario, quello dell’Ohio presenta delle caratteristiche che sono ancora oggetto di speculazione da parte degli studiosi. Il Serpent Mound, per esempio, non contiene resti umani, quindi non è stato costruito per scopi funerari.
La cultura Cherokee associa il tumulo alla leggenda dell’Uktena, un grande serpente con poteri soprannaturali. I ricercatori hanno ipotizzato che forse gli antichi nativi creavano grandi santuari totemici fornite di piattaforme di terra e di pietra. Le altre piattaforme realizzate potrebbero essere andate distrutte nel corso di guerre o dell’avvicendamento delle varie culture, con il risultato che il Grande Tumulo del Serpente è l’unico superstite. Ma si tratta solo di speculazioni.
Nel 1987 Clark e Marjorie Hardman pubblicarono uno studio che dimostrava che l’area ovale davanti alla testa del serpente è allineata al solstizio d’estate. Successivamente, William F. Romain ha suggerito una serie di allineamenti lunari sulla base delle curve del corpo del serpente. Fletcher e Cameron hanno sostenuto in maniera convincente che le spirali del serpente sono allineate ai solstizi e agli equinozi annuali.

La datazione del sito e i suoi costruttori

La datazione della progettazione, della costruzione originaria e l’identità dei costruttori della effigie sono le tre grandi questioni ancora dibattute nell’ambito delle scienze sociali, dell’etnologia, dell’archeologia e dell’antropologia. I ricercatori hanno attribuito la costruzione del tumulo a tre diverse culture indigene preistoriche.
Quando il terrapieno fu portato alla luce da Frederic Ward Putnam alla fine del 1800, nei pressi del sito furono trovati diversi artefatti appartenuti a quella che i ricercatori identificano come cultura Adena, una popolazione americana vissuta tra il 1000 a.C. E il 100 d.C. Per tale motivo, sin dall’inizio si è attribuito il Serpent Mound alla cultura di Adena.
Ma Putnam nei pressi del sito trovò anche tracce di un grande villaggio appartenuto alla più recente cultura Fort, costruito sulle rovine di un precedente villaggio Adena. Alcuni pensarono che il terrapieno dovesse essere appartenere alla cultura Fort, spostando la datazione in un arco di tempo compreso tra il 1000 d.C. E il 1750 d.C. A conferma di tale ipotesi, negli anni ’90 furono eseguiti i test al radiocarbonio su alcuni frammenti di carbone di legno trovati sul sito, che confermarono la datazione.
Recentemente, però, la datazione è stata nuovamente messa in discussione. L’anno scorso, William Romain e un team di scienziati provenienti da varie università si sono recati al Serpent Mound per condurre una ricerca finalizzata ad ottenere una datazione più precisa per la costruzione del tumulo. La datazione al radiocarbonio eseguita su alcune tracce di carbone rilevati nel carotaggio del terreno ha restituito date comprese tra il 400 a.C. E l’80 a.C., rivalutando l’ipotesi della cultura Adena.
Ma c’è chi si spinge decisamente oltre. Secondo alcuni ricercatori, infatti, il tumulo potrebbe anche essere stato progettato in allinea con il modello astronomico delle stelle che compongono la costellazione del Dragone, allineandosi esattamente nel suo centro geografico alla posizione di quella che in antichità figurava come Stella Polare, Thuban (α Draconis).
Sulla base di questa misurazione, tenendo presente la processione degli equinozi, quando Thuban occupava la posizione di Stella Polare, sarebbe possibile datare il Grande Tumulo del Serpente a circa 5 mila anni fa, decisamente prima della comparsa della cultura di Adena.

Struttura da Criptoesplosione

Un ultima, e quanto mai intrigante particolarità del Serpent Mound, è stata la scoperta avvenuta nel 2003 da parte dei geologi dell’Ohio e dell’Università di Glasgow (Scozia), i quai hanno scoperto che il terrapieno sorge su un altopiano caratterizzato da una struttura a criptoesplosione.
Come spiega Bevan M. French nel libro Traces of Catastrophe (2008), il termine criptoesplosione (o struttura criptovulcanica) significa un’esplosione di causa sconosciuta. Il termine è oggi in disuso e considerato obsoleto. Un tempo era comunemente utilizzato per descrivere questi siti in cui non vi era evidenza geologica di un’esplosione di grandi dimensioni all’interno della crosta terrestre.
Questi siti sono di solito di forma circolare con segni di deformazione della roccia, decisamente in contrasto con la regione circostante, spesso mostrando prove che il materiale roccioso era stato sollevato o ‘soffiato’ verso l’esterno. Si riteneva che una qualche forma insolita di vulcanismo, o di esplosione di gas provenienti dall’interno della crosta terrestre, ne fosse la causa.
L’uso del termine è caduto in disuso con la nascita della scienza che permette il riconoscimento dei crateri da impatto nel tardo 20° secolo. La maggior parte delle strutture descritte come criptoesplosioni si sono rivelate prodotte dall’impatto con corpi celesti tipo meteoriti e comete.
Lo studio del 2003 è stato eseguito studiano i carotaggi prelevati presso il sito del Serpent Mound nel 1970. Le analisi dei campioni indicarono che l’area è stata interessata da un impatto meteoritico avvenuto nel Permiano, circa 286 milioni di anni fa. Si tratta di uno dei pochi siti conosciuti in Nord America interessati da fenomeni simili.
Alcuni studiosi si chiedono se i costruttori del Grande Tumulo del Serpente abbiano costruito volutamente il terrapieno in questa zona, individuandone caratteristiche uniche forse ritenute sacre, mentre altri pensano che si tratti sono di una coincidenza, dato che nessun segnale esterno avrebbe potuto segnalare agli antichi nativi una particolarità geologica così inusuale.

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